VENTISEI

«Così ci sei arrivato, fenomeno?»
«Fede...»
«So come mi chiamo, grazie tante».
«Fede, ma che cazzo succede?»
«No, tesoro, non alzarti. Sai com'è, non vorrei essere costretta a farti saltare il cervello...»
«Non è possibile...»
«Dici di no? Non è possibile, vero? Certo, perché Federica è buona. Un pezzo di pane. L'amica del cuore a cui si può raccontare tutto. Quella che capisce. Non è così, Lore'?»
«Io...»
«Oggesù, che fai, biascichi adesso? Tu, il famoso blogger? Coraggio, fatti uscire dalla bocca qualcosa di brillante. Così mi deludi, cazzo. Mica te le sarai scopate a forza di puntini di sospensione tutte quelle di cui mi raccontavi, no? Dai, fammi sdilinquire un po' anche a me».
«Fede, li hai ammazzati tutti? Ma perché...»
«Ommadonna, vedo che siamo ancora lontani... Ti facevo più sveglio, sai?»
«Cosa?»
«Cosa? Te lo dico io cosa, cervellone. Non posso averli ammazzati tutti. A volte ero fuori. A volte eravamo insieme, ricordi?»
«Allora chi...»
«Niente, sei senza speranza. Mettiti comodo. E vedi di non muoverti. Devo raccontarti una storia».

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